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Parchi e giardini pubblici di Venezia

I PARCHI E I GIARDINI PUBBLICI DI VENEZIA

Venezia è insospettabilmente ricca di parchi e giardini, vere e proprie oasi di verde incastonate fra palazzi e canali. Godere dell'ombra dei viali in compagnia di antiche statue, scoprire inaspettati angoli fioriti, passeggiare sotto storici pergolati sono esperienze uniche che vi faranno innamorare ancora di più dell’inestimabile patrimonio di natura, arte e storia della città lagunare, sito tutelato dall’UNESCO.

Solo nel centro storico si contano circa 112 mila metri quadrati di verde pubblico, suddivisi in diversi giardini sparsi per la città. Quasi tutti questi parchi hanno panchine dove sedersi per una sosta. Sono presenti anche fontanelle di acqua potabile e bagni pubblici nelle vicinanze.




ph. Giorgio Bombieri - Comune di Venezia


I GIARDINI REALI

Affacciati sul Bacino di San Marco, i Giardini Reali incantano i visitatori per l’esuberanza botanica di questo spazio verde, sempre mutevole al variare delle stagioni. Ogni mese si susseguono nuove fioriture, fino a un massimo effetto in luglio, quando sbocciano cinquemila Agapanthus blu e bianchi.
La storia dei Giardini Reali risale agli inizi dell’Ottocento, quando Napoleone progetta di trasformare l’Area Marciana per costruirvi un nuovo Palazzo Reale, la cosiddetta Ala Napoleonica, e allo stesso tempo dotare il palazzo di un giardino, direttamente collegato da un ponte levatoio. Alle estremità del giardino furono realizzati una serra, sul Ponte della Zecca, verso la piazza, e dalla parte opposta un padiglione in stile neoclassico, il Cafehaus, usato in estate come luogo di svaghi per la corte e come serra in inverno. Con l’entrata di Venezia nel Regno d’Italia, il padiglione fu aperto al pubblico come “esercizio del caffè”. Oggi, dopo un importante intervento di restauro terminato nel 2019, i Giardini Reali hanno recuperato la loro magnificenza e il disegno originario. L'ingresso è gratuito.




ph. Kent Wang from Barcelona CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons


I GIARDINI DI CASTELLO

Giardini di Castello sono considerati la più importante ed estesa area verde del centro storico: ben 65.000 metri quadrati, oggi occupati per circa due terzi dalla Biennale, dove crescono anche alcuni esemplari arborei monumentali. Qui ogni anno si alternano esposizioni d'arte e d'architettura all'interno dei 30 padiglioni immersi nella vegetazione. Le origini di questo giardino, realizzato tra il 1808 e il 1812, si devono a Napoleone, che volle costruire in quest’area del sestiere di Castello un parco per la cittadinanza, fra i primi in Italia. Fu l'architetto Giannantonio Selva ad elaborare il progetto del parco. Si decise anche di collegare questi giardini "popolari" con i Giardini Reali di San Marco attraverso una passeggiata che iniziava lungo la Strada Eugenia - la via più larga di Venezia, realizzata interrando il rio di Castello, ribattezzata Via Garibaldi nel 1866 - e proseguiva lungo la Riva degli Schiavoni, anch'essa allargata. Oggi i Giardini napoleonici di Castello sono un perfetto connubio di arte e natura, con panchine che invitano a una sosta e sculture immerse nel verde, all'ombra degli alberi lungo i viali.




ph. Matthisa Süßen CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons


LA SERRA DEI GIARDINI

L’elegante Serra dei Giardini è una serra in stile liberty di fine Ottocento situata tra i Giardini della Biennale e Viale Garibaldi, che oggi ospita un negozio di fiori e una piccola caffetteria dove si svolgono anche eventi, concerti e laboratori didattici.
Storicamente conosciuta con il nome di Serra Margherita, fu concepita, nel 1894, come tepidarium in vetro dove riparare dal freddo palme e piante esotiche, utilizzate per la prima Esposizione Internazionale d'Arte. Originariamente la Serra era dipinta di bianco come la maggior parte delle serre europee ottocentesche, e oggi è l’unica testimonianza ancora esistente dell’Esposizione Internazionale d’Arte, la prima Biennale Arte.
Nel corso del tempo, la Serra ha cambiato destinazione d’uso, da deposito e attività dei giardineri comunali fino all’abbandono negli anni Novanta. Oggi, il Comune di Venezia, dopo un restauro, ha restituito alla Serra l'antico splendore, recuperando in parte la funzione originaria della struttura e creando uno spazio pubblico dedicato alla natura e alle attività culturali.




ph. Joe Shlabotnik CC BY-NC-SA 2.0 via Flickr


LA PINETA DI SANT'ELENA

Una passeggiata nella pineta con vista laguna. L'Isola di Sant'Elena è una delle aree più verdi di Venezia, grazie all'ampia e ariosa pineta - battezzata Parco delle Rimembranze - che sorge fronte laguna in continuità con i Giardini pubblici di Castello, a cui è collegata da un ponte.
Percorsa da vialetti ombrosi, è il luogo ideale per tranquille passeggiatecon un’inedita vista sul Bacino di San Marco,
 spaziando con lo sguardo fino all’isola del Lido e a quella di San Servolo. Questa vasta area verde aperta, creata nei primi decenni del Novecento, è chiamata anche Pineta di Sant’Elena per la grande presenza di pini.
L’area è attrezzata con panchine, cestini portarifiuti e giochi per bambini. Sono presenti bagni pubblici e due fontanelle di acqua potabile. Vi si trovano anche campi da calcetto, tennis, pallavolo e basket, e un'area fitness.




ph. Comune di Venezia


I GIARDINI PAPADOPOLI

Fino ai primi decenni del Novecento i Giardini Papadopoli ai Tolentini, nel sestiere di Santa Croce, erano fra i più estesi giardini di ispirazione romantica a Venezia. Sono sorti nel 1834 ad opera del conte Spiridione Papadopoli - appartenente a una delle famiglie di origine greca tra le più illustri di Venezia - e della moglie Teresa Mosconi. Pare che sia stata proprio la contessa a destinare il progetto del grande parco romantico presso il loro palazzo ai Tolentini a Francesco Bagnara, architetto paesaggista e scenografo del Teatro La Fenice.
La famiglia Papadopoli era solita passare qui l’estate, trascorrendo molto tempo nel giardino, tra letture e passeggiate nel verde. Spesso vi si tenevano feste e incontri mondani di nobili, artisti e letterati, tra cui Giacomo Leopardi. I giardini attuali sono quanto rimane del vasto parco originario, colpito da una bomba durante la prima Guerra Mondiale e ridotto di dimensioni negli anni Trenta: una parte del parco fu occupata dal terminal automobilistico di Piazzale Roma, dove oggi sopravvivono solo alcuni maestosi lecci e una fontanella.




ph. Gabriele Vattolo - Comune di Venezia


IL PARCO SAVORGNAN

Questo parco, in origine un orto botanico, rappresenta un raro esempio superstite dei tanti giardini che nel Seicento si susseguivano lungo il rio di Cannaregio. Nasce dall’unione degli antichi giardini dei contigui palazzi Savorgnan e Manfrin
Si trova infatti esattamente dietro Palazzo Savorgnan, edificio realizzato sul finire del Seicento dall'architetto Giuseppe Sardi, ed è a pochi passi dal Ponte delle Guglie, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria Santa Lucia. 
Oggi è uno dei parchi pubblici più estesi della città, di circa 9500 metri quadrati, che si caratterizza per un bel prato con morbidi dislivelli, attrezzato con panchine lungo i vialetti alberati, fontanelle di acqua potabile, un’area giochi per bambini e attrezzature fitness.
Al suo interno è presente anche un'area dedicata ai cani di diversa taglia.
Si può accedere anche da un'entrata posta in una calle laterale di Campo San Geremia




ph. Gabriele Vattolo - Comune di Venezia


I GIARDINI DELLA MARINARESSA

Affacciata sulla riva dei Sette Martiri, questa area verde recintata è un piccolo parco pubblico che si estende per 2200 metri quadrati, nel sestiere di Castello.
Si raggiunge con facilità da San Marco con una passeggiata di pochi minuti, oppure con il vaporetto scendendo alla fermata Giardini. I Giardini della Marinaressa prendono il nome dal fabbricato quattrocentesco che vi sorge nel mezzo, chiamato della "mrinaressa veneziana": in origine si trattava di abitazioni destinate a marinai che si erano distinti per i servizi resi alla Serenissima. 
Questo spazio verde viene utilizzato come sede collaterale per esposizioni della Biennale, ospitando allestimenti liberamente fruibili dal pubblico.
L'area è dotata di quattro ingressi che collegano via Garibaldi con la riva dei Sette Martiri. Lungo i vialetti sono presenti panchine, cestini porta rifiuti e una fontanella di acqua potabile. Nelle vicinanze si trovano alcuni bagni pubblici.




ph. Giorgio Bombieri - Comune di Venezia


IL PARCO DI VILLA GROGGIA

L’ottocentesco giardino Groggia, oggi diventato parco pubblico, occupa un’area di Cannaregio dove nel Cinquecento sorgeva il palazzo Donà con un bel giardino e orti che si estendevano fino alla laguna. Nel 1823 il palazzo fu abbattuto per lasciare posto ad alcune abitazioni e a un edificio in mattoni adibito a magazzino, poi trasformato nel Novecento in un grazioso teatro. Alla fine dell’Ottocento il nuovo proprietario dell’area, il cavaliere Giuseppe Groggia, vi costruì una villa circondata da un vasto giardino in stile romantico. Sebbene in origine fosse molto più ampio, il giardino è ancora oggi caratterizzato dalla presenza di elementi architettonici e ornamentali dal grande fascino, come statue, archi, capitelli e colonne, con ogni probabilità provenienti dai resti dell’antico palazzo Donà. I 5000 metri occupati dal parco sono percorsi da vialetti pavimentati che dalla residenza padronale conducono alla serra liberty, sede di attività didattiche, e al teatrino, dove si svolgono regolarmente spettacoli, concerti e laboratori per bambini e famiglie. Alla morte di Giuseppe Groggia la villa e il parco furono destinati all’Istituto San Gioacchino di Mestre, da lui stesso fondato per l’educazione delle bambine più povere. Dal 1975, sono di proprietà del Comune di Venezia.


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