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Dorsoduro - Itinerario Classico

Il sestiere di Dorsoduro, nella parte nord-occidentale della città, è da considerarsi forse una delle aree a più alta densità di luoghi d’interesse artistico e culturale: musei, chiese, squeri e laboratori per la produzione di forcole, maschere, ceramica. Ideale inoltre per chi desidera semplicemente evitare la folla e godersi la pace e la tranquillità di alcuni angoli davvero pittoreschi e intriganti.

Se non conoscete questa particolare zona di Venezia, l’itinerario “classico” vi consentirà di attraversarla interamente passando accanto ai musei, le chiese e i luoghi di interesse principali.


Come punto d’inizio abbiamo individuato Piazzale Roma, ma ovviamente potrete percorrere questo itinerario anche a ritroso, o iniziare da qualsiasi luogo riteniate opportuno. Quindi lanciatevi! Ovviamente accompagnati da una buona mappa della città.

Da Piazzale Roma, girate subito a destra e attraversate quel curioso intreccio di ponti, i Tre Ponti per l’appunto, e proseguite lungo la fondamenta omonima, a fianco del Rio Novo. Quindi oltre il ponte dei Ragusei, calle Nova, ponte e calle del Forno, ed ecco finalmente Campo Santa Margherita. A Venezia la toponomastica è tutta particolare. Di piazza c’è n’è una sola, Piazza San Marco. La denominazione "campo" deriva dal fatto che sino al 1500 erano poche le aree pavimentate e quindi le piazze erano effettivamente dei campi erbosi. Santa Margherita è un luogo incantevole, uno dei campi più vivaci e interessanti, con le bancarelle del pesce, i caffè, diversi ristoranti, ottime gelaterie, botteghe di maschere e artigiani della ceramica e del legno. Il curioso edificio isolato verso il lato meridionale era un tempo la Scuola dei Varoteri, la confraternita degli artigiani pellicciai di vaio, il prezioso scoiattolino siberiano utilizzato per ornare gli abiti dell’aristocrazia. Graziosa anche la trecentesca Casa Foscolo Corner, e curioso il campanile mozzato della ex chiesa di Santa Margherita destinato ad uso residenziale.
Una digressione, se ne avete il tempo. Svoltate a sinistra, ai piedi del ponte di Santa Margherita la Chiesa di San Pantalòn conserva un sorprendente soffitto secentesco interamente dipinto dal Fumiani, 443 metri quadrati di tele connesse che impegnarono l’artista per circa un ventennio, un unicum a Venezia. Lasciate Campo Santa Margherita e proseguite verso Campo San Barnaba, in direzione dell’Accademia. Ormeggiata alla riva a ridosso del Ponte dei Pugni c’è una pittoresca barca della frutta. Intorno a Campo San Barnaba troverete degli interessanti negozi di artigianato e un’ottima gelateria. Se avete tempo, a pochi passi da campo San Barnaba, sulla sinistra rispetto alla chiesa, si trova Ca’ Rezzonico. Non sono molti i palazzi veneziani visitabili, e se quindi vi piacesse l’idea di poterne visitare uno, vi consigliamo di approfittarne. Questo monumentale edificio venne iniziato nel 1649 dall’architetto Baldassare Longhena, ma il tracollo finanziario della famiglia committente non ne consentì il completamento. La potente famiglia Rezzonico lo acquistò nel 1751 e ne affidò il progetto a Giorgio Massari. Con l’estinzione della famiglia, il palazzo passò a svariati proprietari sino ad essere acquistato dal Comune che lo destinò a museo, ricreando l’ambiente di una prestigiosa dimora settecentesca con mobili in prezioso ebano, laccati o dorati, velluti e damaschi, l’alcova, le preziose tele di vedutisti, Canaletto, i Guardi, gli affreschi del Tiepolo e i lampadari a ciocche di Murano.

Proseguendo dritti per il Sotoportego del Casin dei Nobili e la Calle Toletta, si arriva al ponte dele Maravege, e proseguendo a sinistra dopo il ponte in pochi minuti si raggiunge l’Accademia.
Il canale che scorre sotto il ponte delle Maravege è il rio di San Trovaso. E’ questo uno scorcio davvero pittoresco, su cui si affacciano pregevoli palazzi quattrocenteschi e la Chiesa di San Trovaso, su un campo erboso. Trovaso non è un santo locale…bensì il risultato di una contrazione fonetica dei nomi dei due santi Gervasio e Protasio. All’interno della chiesa segnaliamo un’interessante Ultima cena del Tintoretto, dipinta nel 1564/66, originalissima nella rappresentazione dello sgomento degli apostoli che sembrano letteralmente cadere a terra dalla seggiola. Bellissima anche la tavola quattrocentesca con San Crisogono a cavallo del Giambono, superba espressione del Gotico Internazionale a Venezia. Accanto alla chiesa si trova il più antico esempio di squero, un cantiere per la fabbricazione e manutenzione di gondole. L’edificio secentesco quasi interamente costruito in legno è visibile dal lato della fondamenta.

Prima di sbucare in Fondamenta delle Zattere, consigliamo un’imperdibile pausa all’osteria ai piedi del ponte per assaggiare gli ottimi cicheti accompagnati da un buon bicchiere di vino.

Le Gallerie dell’Accademia espongono la più ricca collezione di dipinti della scuola veneziana: dalle trecentesche tavole a fondo oro di Paolo e Lorenzo Veneziano al glorioso 1700 dei vedutisti e Tiepolo, passando per i Bellini, Carpaccio, Giorgione, Tiziano, Tintoretto e Veronese. Tra i capolavori da non perdere le grandi tele quattrocentesche appartenute alla Scuola di San Giovanni Evangelista e Sant’Orsola, la Pietà di Tiziano, la Tempesta di Giorgione.

Davanti al museo, il ponte di legno che attraversa il Canal Grande, il ponte dell’Accademia per l’appunto. Attraversandolo si accede al Sestiere di San Marco. Ai lati del ponte si trova anche l’imbarcadero per le linee 1 e 2 dirette a San Marco.
Se desiderate continuare la vostra esplorazione lungo Dorsoduro potete continuare lungo Rio Terà Foscarini, svoltando subito a sinistra in calle Nova di Sant’Agnese e proseguendo verso la Salute. Lungo il percorso vi attende un’oasi di tranquillità, tra ponti, canali, Palazzo Cini, palazzi e la famosa Collezione Peggy Guggenheim. Splendido il Campiello Barbaro da cui si scorge il celebre Palazzo Dario e da non perdersi poco lontano il laboratorio di forcole di Saverio Pastor in Fondamenta Soranzo. Si arriva quindi alla parte estrema del sestiere, il Campo della Salute e la Punta della Dogana, da cui potrete ammirare la bellissima vista sul Bacino di San Marco, l’Isola di San Giorgio Maggiore e il Molo di San Marco. La Chiesa della Salute, grandiosa e magniloquente, venne edificata come voto contro la peste nel 1631. Progettata da un poco più che trentenne Baldassare Longhena, divenne meta della cerimonia di commemorazione della fine di un’epidemia che costò la vita a un terzo della popolazione. Non perdetevi in sacrestia le Nozze di Cana del Tintoretto e alcune opere della fase giovanile di Tiziano.

L’imponente edificio che occupa la parte estrema dell’isola era l’antica Dogana da Mar. Risale in parte al secolo XV ma venne ricostruito nel Seicento e ristrutturato nell’Ottocento. Abbandonato da circa 30 anni, ha riaperto le porte il 6 giugno del 2009 dopo l'importante restauro affidato all'architetto giapponese Tadao Ando e ospita il Centro di Arte Contemporanea della Fondazione François Pinault.

Per poter attraversare il Canal Grande, imbarcadero alla Salute per la linea 1 o la gondola traghetto da Punta della Dogana a San Marco Vallaresso o, oltrepassato il ponte della Salute, per Santa Maria del Giglio.
 


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